1° Concorso Nazionale di
“Poesia multimediale” - a.s. 2024/2025
Scuole italiane secondarie di 2° grado
Associazione Culturale “Poetiamo”
La Giuria appositamente nominata dalla Associazione Culturale “Poetiamo” e così composta:
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Davide MARCHESE, Presidente
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Agostino CLEMENTE
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Ezio FALCOMER
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Adriana GIOTTI
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Chiara POLLINI
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Vanni SPAGNOLI​​
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dopo attenta, profonda e insindacabile valutazione secondo i criteri indicati nel Regolamento del concorso, ha decretato le seguenti due opere vincitrici a pari merito:
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A SÉ STESSA
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di Beatrice Galli, video di Giacomo Bevilacqua
I.I.S. DANIELE CRESPI, Liceo Classico
Busto Arsizio (VA)
LE OMBRE
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di Sara Di Muzio
I.I.S. E. FERMI, Liceo Scientifico
Sulmona (AQ)
A SÉ STESSA
di Beatrice GALLI, video di Giacomo BEVILACQUA
I.I.S. DANIELE CRESPI, Liceo Classico – Busto Arsizio (VA)
Giudizio:
La poesia “A sé stessa”, di Beatrice Galli, si distingue per l’urgenza e l’inderogabilità di una presa di coscienza sul valore dell’essere umano. In continuità con quanto la poesia ha sempre rappresentato per l’aspirazione a ricomporre la perduta e originaria unità, le indagini sulla molteplicità delle forme e dei tipi d’amore, l’equivalenza tra bellezza e bontà,resta – se non di rivendicare la sacralità del corpo – almeno d’interrogarsi su quanto ci si costringa nell’alveo degli impulsi e dei desideri, se non si comprende come ogni oltraggio alla materia rappresenti un affronto alla vita.Il video di Giacomo Bevilacqua suggerisce una visione meno profana, superficiale ed esteriorizzata della bellezza. Musica e declamazione seguono sincronicamente il ritmo alterno tra invettiva, verso chi profana la materia, e conquista della consapevolezza di sé.


LE OMBRE
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di Sara DI MUZIO
​I.I.S. E. FERMI, Liceo Scientifico – Sulmona (AQ)
Giudizio:
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Da sempre cattedrali d’ombra e di luce, capaci di sopravvivere agli insulti del tempo (ma non a quelli dell’uomo!), i boschi accompagnano, in un suggestivo rilancio di immagini in chiaroscuro, i versi sentiti dell’autrice Sara Di Muzio. La musica, se pur non sempre in sintonia con il ritmo recitativo, contribuisce a rafforzare la sensazione di straniamento evocata dalla lettura. Nel silenzio dei vinti di tutte le guerre, il dolore delle parole che non si potranno più pronunciare evoca insieme il rimpianto per ciò che potremmo essere e la consapevolezza della indifferente irremeabilità del tempo.