Preghiera per una lepre

Redazione
14 febbraio 2020
Gianfranco Brusco
Cosa pensa il leone mentre dorme,
o il merlo quando insegue il verme
Cosa immagina di me il mio gatto,
mi chiedo quando lo guardo di soppiatto
Chissà se fa veramente male mangiare uno yogurt scaduto a Natale (pensiero collaterale)
E tu, che mi guardi a braccia spalancate
e in silenzio aspetti che cadano le mie barricate
Dall’alto del tuo scomodo trono di legno
con i chiodi piantati tra la carne e il sogno
Sangue di Dio, così rosso, così uguale al mio
Dove sei quando ti chiamo, ti invoco,
sapendo in cuor mio che è solo un gioco?
Ascolto i latrati lontani,
dei cacciatori i cani
E penso alla lepre terrorizzata che nell’erba sta acquattata,
senti il suo cuore che batte, che rimbomba come in scatola di latta
Tu che sei li attaccato, tu che l’hai provato
Dai un segno della tua sapienza (potenza),
salvala con un gesto di clemenza!
Lasciale un’altra stagione per correre,
un altro inverno da vivere
Accarezza dolcemente tra le tue mani il suo cuore
che non batta più con furore,
il suo respiro sia gentile e non faccia rumore
passi via così il cacciatore,
tu che hai diviso il mare, tu sì lo puoi fare.