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In assenza di naufragi
Redazione
14 febbraio 2020
Clelia Albano
Fuggire di gente in gente è la chiave
della sana inquietudine.
Sento fraterno l’urto sordo
del distacco articolato in
versi o contratto nella carne che
attraversa acque sfinite di braccia
d’acciaio. E, così, lo sconosciuto
e l’inconoscibile, le minime
distanze e le ore remote,
le traiettorie incompiute
di un gioco ad incastro, immaginario,
mi sono fraterni.
Mi è estranea l’onda sorridente in
assenza di naufragi.
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